Twist è un romanzo che si basa su fatti realmente avvenuti negli anni ‘80, legati alla “guerra sporca” condotta contro militanti dell’organizzazione armata ETA. Soto e Zeberio (nella realtà José Antonio Lasa e José Ignazio Zabala) sono stati sequestrati, torturati, uccisi e fatti sparire. Lo scrittore Diego Lazkano non può allontanare dalla sua mente il ricordo dei suoi due amici: da più di vent’anni si nutre di quelle due ombre, del dubbio di aver vissuto al loro posto, come se la loro morte fosse responsabilità sua e come se fosse possibile vivere tre vite in una sola.
Oltre a questi tre personaggi, troviamo anche la storia, magistralmente dosata e giocata su salti temporali, di chi ha preso parte alla morte dei due giovani militanti: il Prefetto Fontecha, gli agenti della Guardia Civil Mesa e Vargas; quella dell’avvocato che li porterà in tribunale, Agirre Sesma; quelle delle amanti e amiche di Lazkano, del suo editore Fede… I personaggi prendono corpo e le relazioni tra di loro vanno costruendo la trama di un romanzo avvincente e articolato, nel quale Harkaitz Cano ci racconta la sfida e le complicazioni del vivere nella pelle di un altro e ci parla di sensi di colpa, amore, amicizia, identità, di presenza e assenza, tradimento, tortura, sesso, lotta armata e guerra sporca, di vergogna, giustizia, destino, letteratura e teatro… Una narrazione che si presta a più letture e ci porta nel profondo della vita e della storia, dove si intrecciano sentimenti e riflessioni presentati con grande sensibilità, spesso accompagnata da quell’umore “nero” e un certo gusto per il paradosso che caratterizzano la scrittura del riconosciuto autore basco. Un romanzo ampio, dove si gioca abilmente con il tempo, con una pluralità di personaggi forti e con affascinanti fili narrativi, ma che si presenta soprattutto come un canto all’amicizia.
Come spiega l’autore: “Con twist intendiamo dire: un altro giro. Stiamo parlando di dare un altro giro di vite alla realtà attraverso lo strumento della finzione, del fare fiction su alcuni terribili avvenimenti della guerra sporca condotta contro l’ETA negli anni ‘80 nel Paese Basco. In sceneggiatura si definisce “twist” un’inaspettata svolta all’interno della storia, e in questo romanzo ce ne sono molte. Improvvisi cambiamenti del filo argomentativo e violente ellissi che obbligheranno il lettore a colmare buchi e vuoti. Il twist è anche un ballo, ovviamente, allegro e frivolo, che i ballerini realizzano guardandosi ma senza toccarsi. Essendo la maggior parte dei ballerini di questo romanzo macabri, di fronte c’è sempre uno specchio, deformante o fedele. Ciò che viene a sconvolgere il nostro presente può essere il passato, oppure il peso della colpa o la propria coscienza. Ma la terra che calpestiamo non è affatto sicura. E dobbiamo continuare a ballare su questo pavimento instabile.”